Da circa un paio di anni i media usano (e abusano!) sempre più spesso del termine big data: cerchiamo di capire cosa sono davvero e perché sono così importanti.
Definizione
I big data o megadati sono dati non gestibili con i sistemi di database tradizionali bensì richiedono apposite tecnologie e algoritmi creati ad hoc in grado di immagazzinarli, gestirli e analizzarli.
La complessità sta nel trattare dati con caratteristiche particolari, le principali sono 5 (conosciute come le 5V):
volume – in termini di estensione, ovvero la grandezza della massa di informazioni raccolte;
velocità – la rapidità con cui vengono generati e acquisiti i dati, anche grazie al moltiplicarsi di dispositivi dotata di sensori;
varietà – ovvero la differente tipologia di dati disponibili, pensiamo a post sui social e documenti testuali, file audio, immagini, video e quant’altro. (“More isn’t just more. More is different.” – Chris Anderson)
In oltre negli ultimi anni sono stati aggiunte altre due caratteristiche che sono la veridicità dei dati, meglio non avere dati che avere dati sbagliati; e la variabilità, dati da diversi background, in diversi formati e da diverse fonti.
Una sesta V che possiamo ancora menzionare è il valore, i dati se ben interpretati sono una vara e propria fonte di guadagno inestimabile.
Da dove provengono questi dati?
La maggior parte dei dispositivi connessi e degli oggetti smart che ci circondano generano una quantità enorme di informazioni ogni secondo che passa. I nostri smartphone, i PC, gli elettrodomestici intelligenti, i mezzi di trasporto pubblici e privati, le televisioni, ma anche le carte di credito che usiamo per fare acquisti e le infrastrutture intelligenti che ci circondano producono dati che tutti insieme raggiungono grandezze dell’ordine degli Zettabyte, ovvero 10^21 byte.
Per stare nel quotidiano e capirci meglio, i dati sono estrapolati da ogni ricerca sul web, ogni azione su un’app, e ancora da tutti i nostri post sui vari social e i nostri acquisti online. Anche ora, mentre stai leggendo questo articolo, stai generando byte e byte di informazioni.
Big Data per le aziende e il business
Come detto prima i dati sono molto preziosi per le aziende che li sanno usare. Dopo tutto lo scopo dei big data è ottenere la miglior rappresentazione della realtà attraverso i dati, e più ci si avvicina alla realtà più questo processo si traduce, in tutti i campi, in maggiori guadagni, maggior efficienza, miglioramento di processi e servizi , ma anche personalizzazione del prodotto.
Un esempio che ci tocca da vicino è la procedura di decisione del prezzo dei voli, da parte delle compagnie aeree, a seconda della tipologia di device e di altre caratteristiche del cliente online. Infatti il volo costa di più se stiamo utilizzando un tablet come mezzo di ricerca o se siamo localizzati nel centro di una grande città. Questo perché l’algoritmo, analizzati gli input che gli arrivano (tablet, centro città, nord Italia), riesce a stabilire che quel tipo di cliente è disposto a spendere di più per quel servizio. Semplicemente stanno utilizzando i big data per aumentare i guadagni attraverso prezzi personalizzati. Per approfondire clicca qui.
Inoltre i big data sono correlati con realtà tecnologiche e digitali presenti e future come Industria 4.0, AI (intelligenza artificiale), IoT (internet delle cose grazie al 5G) e molto altro. Tutte queste nuove tecnologie per funzionare correttamente hanno bisogno di molti, moltissimi, dati da analizzare, per modellizzare al meglio il fenomeno che stanno trattando, e al tempo stesso ne produrranno a loro volta.
I big data sono il futuro delle aziende, saranno in grado di sviluppare mercati e con essi nuove professioni come i Data Scientist e i Data Analyst.
In generale i big data sono il punto di partenza attraverso il quale estrarre conoscenza utile e sviluppare strumenti di supporto decisionale data-driven utili (se non indispensabili!) per una corretta gestione aziendale di successo.
La raccolta di tutti questi dati apre anche una delicata questione sulla privacy che organi governativi e non stanno cercando di regolamentare. (Vedi caso Facebook e Cambridge Analityca).
Alcuni settori di applicazione
Nel 2020 il settore big data crescerà ancora e più rapidamente, solo nel settore industriale sono previsti investimenti per 76 miliardi di dollari. Le informazioni saranno utilizzate in vari ambiti: dalla segmentazione dei clienti (esempio prezzi aerei), alla miglior gestione dei processi produttivi e alla loro automazione, e ancora a una sempre più efficiente gestione della manutenzione, attraverso i dati e la statistica riusciamo a prevenire i guasti e quindi i fermo macchina attraverso manutenzioni predittive.
Un altro settore interessato sarà quello automotive con l’avvento di tecnologie di guida autonoma sempre più precise e complesse.
Anche in ambito ambiente i big data porteranno a livelli di previsione più precisi: livelli d’inquinamento, previsioni meteo, ecc.
Un settore inatteso è sicuramente quello sportivo. Qui le informazioni si traducono in maggior efficienza nello studio degli avversari, degli schemi di gioco e per analizzare i flussi di gioco, ma anche per prevenire e limitare gli infortuni dei giocatori, non male in un mondo dove i tesserati delle società sportive acquisiscono sempre più valore come asset (basti pensare alla realtà del calcio europeo).
I big data influenzeranno sempre più praticamente tutti gli aspetti delle nostre vite, nessuno escluso, se in meglio o in peggio questo è tutto da vedere…
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